La storia del castello medievale ha inizio con il rafforzamento delle strutture militari del territorio, che si verificò intorno al secolo VIII.
L’ edificio non ha avuto una funzione prevalentemente di sorveglianza, è testimoniata dalla cerchia muraria difensiva.
Il castello oggi non presenta alcun particolare stilistico al quale si potrebbe far riferimento. Solo i resti di una finestra monofora, con arco acuto e strombato profondamente, mettono in evidenza un elemento strutturale tipico dei Normanni. La struttura, che sovrasta tutto l’abitato, appare sopraelevata da una parte rispetto al livello della strada. Ma, della lettura esterna e dalla planimetria, sembra solo un palazzo che nel tempo è stato fortificato per ragioni difensive e reso autosufficiente grazie alle varie parti che lo componevano: il cortile, la cisterna, le stalle, i magazzini, le cucine, le camere, ecc.
La parte più antica è quella a nord-est, più vicina al passo del fiume. Al 1600 risale, invece, la parte del piano terra che si protrae verso la piazza. Il portale d’ingresso, che sulla chiave dell’arco porta lo stemma in pietra dei Lancia (un leone rampante coronato), è seguito dal cortile che lega le due parti. Gli ultimi ampliamenti e i miglioramenti apportati all’intera struttura furono eseguiti tra l’700 e l’800 con la costruzione del piano sopraelevato o cosiddetto nobile, al quale si accede da uno scalone esterno in pietra che costeggia un breve incamminamento ricavato nello spessore della cortina muraria esterna. All’interno, la parte più interessante artisticamente è quella settecentesca, abitata fino alla morte dalla Duchessa Zumbo, vedova di Vincenzo Loffredo, Duca D’ Ossada. Dalla lettura iconografica delle pitture esistenti in alcune stanze, dalle decorazioni, dai mobili e dalle porte si possono dedurre gli ultimi interventi, avvenuti nel secolo scorso dei quali alcuni portati a termine, altri mai ultimati.
Sono due le camere di rilevanza storico storico-artistica: la prima ha un soffitto a crociera delimitato da una cornice dipinta aggettante che forma quattro medaglioni angolari. Al centro vi e raffigurata, entro schemi architettonici, arricchiti da un drappeggio movimentato e di grande effetto plastico, S.Caterina prostata al cospetto di un re su un trono attorniato da soldati e cortigiani. Nell’altra camera vi sono rappresentate, sempre con tecnica con “affresco”, soggetti naturalistici e archeologici molto usati dagli artisti del 700, in riferimento al fatto che l’Italia stava vivendo con i primi scavi archeologici in recupero dell’antichità classica greco-romana.
Attualmente il castello e di proprietà della ” banca di credito cooperativo della valle del Fitalia ” in cui, in alcune ale dell’edificio, sono situati gli uffici principali. Ciò nonostante le aree del castello di rilevanza artistica e archeologica sono visitabili.